Cantata per strumenti e voce di mezzosoprano su liriche di Rolando Damiani.
Organico
1.1.1.0. – Sax. – Cromorno – 0.1.1.0. – Clav. e Pf. [1 es.] – Cel. – Glock. e Ximar. [1 es.] – Cp. – Ar. – A.: 1.0.0.1.1.)
Prima esecuzione
Baden Baden, Radio, 31.1.1972 – Ens. Musica Negativa, dir. R. Riehm
Durata: 12’
Edito da Suvini Zerboni
Altre esecuzioni
Roma, Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli, 29 maggio 2005, Orchestra di Roma e del Lazio, dir. Lu Jia, mezzosoprano Sonia Turchetta
Note dell’autore
“Opus Schir”, per Complesso Cameristico, fu condotto a termine nel dicembre 1971 ed ebbe la sua prima esecuzione assoluta a Baden-Baden presso la Sudwestunk il 31 Gennaio 1972.
I due movimenti in cui è suddiviso realizzano due aspetti compositivi affatto particolari rispetto al mio problema dei Formati Contrappuntisitici in funzione di un timbro “strutturale”.
Intendevo con tale termine un timbro-tempo, una “Zeit-Farbe”, come definì H.K. Metzger questa mia ricerca, in cui il timbro fosse determinato, anziché strumentalmente, piuttosto dalle rigorosissime relazioni armoniche che caratterizzavano i “Tonen-Formanten” di questa composizione messi in moto dai formati contrappuntistici riguardanti il tempo, e come durata in assoluto, “Daur-Formanten”, e come pulsazione ritmica, “Rhithmus-Formantes”.
Si originava in tal modo un contrappunto triplo dei tre parametri ( altezza di suono, durata, articolazione di durata) di natura complementare più che imitativa, a 5 gruppi e 12 parti nel primo movimento e a 5 gruppi e 15 parti nel secondo.
La “formazione” di questo contrappunto era effettuata tramite i “Formanten” che costituivano in tal modo il nesso logico tra la microstruttura e la macrostruttura, o forma, della composizione.
Tale forma veniva ritenuta compiuta dalla realizzazione nel tempo di tutte le letture tra i vari “Formanten”, tali da costruire il contrappunto triplo dei tre parametri.
Il completamento delle relazioni microstrutturali dei tre “Formanten” dava origine alla forma simmetrica della macrostruttura.
Questa tecnica compositiva è applicata rigorosamente sia nel primo che nel secondo movimento della composizione.
Tuttavia nella seconda parte il fenomeno uditivo si presenta opposto rispetto a quello registrato nella prima.
Ciò è dovuto alla mutazione dei “Dauer-Formante” e dei “Rhithmus-Formantes” rimanendo peraltro immutati i “Tonen-Formanten”.
Non si tratta di un semplice rallentamento del primo movimento.
Il numero di elementi dei “Tonen-Formanten” si trova adesso in più rispetto a quello diminuito dei rimanenti due formati (sostanzialmente modificati da un metronomo minima=52 rispetto al precedente croma= 98).
Ciò comporta un allentamento delle relazioni armoniche nel tempo; il che coincide con una maggiore evidenziazione dello “spazio armonico”.
La “Zeit-Farbe” del primo movimento si trasforma nella “Raume-Farbe” del secondo.
I silenzi che intervallano le strutture sonore si determinano a causa dell’esaurimento dei “Tonen-Fomranten” e dei “ Rhithmus-Formanten” rispetto ai “Daure- Formanten” che risultano così in negativo.
Ciò comporta un mutamento di natura della pulsazione temporale che agisce trasformando il valore metronomico delle pause rispetto a quello delle strutture sonore.
Lo studio attento della partitura viene suggerito a coloro che ingenuamente pensassero di riconoscere puntualmente questo complesso procedimento al semplice ascolto.