Maderna Bruno

(1920-1973)

Maderna e Nono mi hanno insegnato ad avere un rapporto affettivo, quasi viscerale con la musica.

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Sinopoli su Maderna

“La composizione era il centro del mio interesse. Anche se considero il mio unico maestro Franco Donatoni, a Venezia sono stato influenzato nei miei anni giovanili soprattutto da Bruno Maderna e Luigi Nono, che incontrai nel 1968, un anno molto particolare nella politica italiana. Un’amicizia, la loro, vecchia e complessa: vecchia perché di lunga data, perché fecero insieme la storia della musica nuova in Italia; complessa perché il loro rapporto non fu sempre facile. Nono lo incontrai a Venezia, per strada, all’uscita dell’Accademia delle Belle Arti. Gli dissi che studiavo musica e che avrei voluto parlarne con lui. Senza tante cerimonie, mi invitò subito a casa sua.

Maderna e Nono mi hanno insegnato ad avere un rapporto affettivo, quasi viscerale con la musica. Era una manifestazione della loro ideologia, umanistica in senso largo quella di Maderna, invece umanistica, più focalizzata a livello sociale, quella di Nono. Maderna poco prima di morire mi disse: Giuseppe, bisogna che nella musica torni la melodia, come la intendevano i greci, una specie di cammino e canto dell’anima”.