Note su Klaviersonate – Da un’intervista a Andrea Lucchesini

“E’ un opera che si compone di sette pezzi brevi, dalla struttura molto astratta e dal taglio nervoso. Appare fondamentale l’aspetto ritmico, ovvero la ricercata poliritmia tra le mani. È come se ci fosse un cantus firmus (come una sorta di corale) dall’inizio alla fine, indipendentemente da quello che avviene sopra e sotto, con lunghi accordi e note tenute che fanno un po’ da contrappunto alle figurazioni ritmiche ed ai valori che vengono pensati e sviluppati lungo l’intero arco della composizione. È un pezzo parecchio impegnativo ed dalla lettura assai difficile, scritto in quattro pentagrammi. Ci sono, poi, continui cambiamenti di tempo e le indicazioni metronomiche sono messe non a casa ma in maniera molto precisa (addirittura con la virgola: ad es. 53,4 ecc.)”.