Sinopoli in una programma televisivo Rai-Orf, da lui condotto, dal titolo “Freud”

Il suo recente speciale televisivo su Freud è piaciuto e ha sorpreso: i più ritenevano che lei avesse smesso di frequentare la psicoanalisi…
Credo che la mia voglia di conoscere l’uomo, quella che Freud chiamava “il diritto di ricercare nel buio”, continui a giovarmi. Comporre non è un fatto di stesura di note, è il sintomo di un disagio, di una forma indubbiamente nevrotica, una forma liberatoria.

il grande Freud le è accanto quando dirige?
È quello che tanta gente pensa del mio atteggiamento pratico. No, gli studi che continuo anche su più moderni maestri della psicoanalisi mi aiutano di più a interpretare. Semmai, credo che i miei rapporti con le orchestre siano più di saggezza personale, o di non-saggezza.

tratto da un’intervista
di Alberto Sinigaglia
1987