L’idea di legare la musica all’archeologia nesce dalla necessità di mettere in rapporto due momenti dello spirito: la musica come documentazione di quella ricerca continua del limite tra la luce e le tenebre, tra l’intuizione e la conoscenza; l’archeologia come ricerca non solo delle pietre della memoria, ma anche della conoscenza del mondo che le aveva intagliate e disposte in templi riecheggianti la cosmogonia.
La musica come meditazione sul sacro; l’archeologia come traccia della sua manifestazione tangibile.
In una società in cui l’apparenza e la celebrazione ricevono riconoscimenti indubbiamente maggiori della ricerca silenziosa, ma non per ciò meno definitiva, è nostro desiderio che attraverso la musica l’archeologia possa ricevere un segno ulteriore di solidarietà
Giuseppe Sinopoli