IN RICORDO DI GIUSEPPE SINOPOLI

IN RICORDO DI GIUSEPPE SINOPOLI

Direttore Musicale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 1983 al 1987

L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia desidera ricordare il Maestro Giuseppe Sinopoli con le parole del

Professor Riccardo Piccirilli.

Vogliamo ricordarlo così come lo abbiamo conosciuto nella nostra lunga esperienza musicale ed artistica sotto la sua direzione.
Giuseppe Sinopoli va ricordato, secondo noi, nella sua travolgente complessità di uomo, di pioniere e di indagatore del
mito, di quel mito che si fonde nell’arte come la naturale sublimazione del “sé”.
La sua grande cultura era un veicolo per viaggiare dentro e fuori il pianeta uomo e molti trovavano difficile, a volte, seguirlo
nelle sue aspettative e nelle sue richieste. Spesso potevano nascere conflitti che turbavano la Sua grande sensibilità e quella
reattività, che non sempre sapevamo contenere in Lui, altro non era se non il desiderio di trovare subito un’empatia con chi
aveva di fronte.
Desiderava che l’orchestra fosse diretta dai più grandi del Suo tempo, ed una mattina del 1983 fu egli stesso ad accompagnare
sul podio Leonard Bernstein: non conosceva dunque la paura del confronto e men che mai il sentimento della rivalità, sentimento
molto consueto nel mondo artistico.
Possiamo dire, oggi, che ha molto amato questa Orchestra, difendendola nei momenti di difficoltà estrema, così come si difende e si custodisce dentro di sé il ricordo del primo amore della vita.
La prova di tanto affetto è testimoniata, come abbiamo detto, anche dai grandi accesi diverbi attraverso i quali traspariva, però, il suo interesse autentico per noi. Strano a dirsi ma è veramente così.
Noi crediamo che avesse in animo un grande sogno, un grande progetto che ha preso corpo nel tempo, in quanto Sinopoli ha attraversato un tempo fatto di grandi e progressive trasformazioni nella realtà musicale italiana che gli restituiscono oggi quanto avrebbe voluto nell’immediato. Nondimeno, molti sono stati i grandi successi conseguiti insieme, soprattutto con
l’opera wagneriana, con Bruckner, Mahler, Strauss che erano gli autori “divini” nel suo pensiero. È al suo pensiero che vogliamo tributare oggi questo ricordo che altro non è se non il riconoscimento di quello “spirito intelligente” che egli incarnava nella vita, nella musica e nei suoi molteplici interessi di uomo di grande cultura.
Questo spirito è sempre più raro nel mondo moderno, un mondo troppo impegnato ad inseguire realtà “virtuali” e sempre meno interessato a ritrovare le fonti della conoscenza profonda negli archetipi dell’umanità.
Giuseppe Sinopoli diceva: “Io non colleziono oggetti, colleziono idee”.
Questa sete quasi febbrile di conoscenza è una immagine che conserviamo intatta nella nostra memoria, come se ci avesse diretti in concerto soltanto ieri sera.

Giuseppe Sinopoli in prova con l’Orchestra dell’Accademia Roma, Auditorio Pio 1991