Quale è stata la sua più grande emozione, sinora?
Dirigere Mahler in Israele. L’Israel Philharmonic Orchestra è una formazione d’altissimo livello esecutivo, capace di inaudite finezze espressive. In questo senso, gioca positivamente la presenza nell’organico degli emigrati mitteleuropei, oltre il 50% dei suoi componenti.
Quando non dirige in giro per il mondo, sta a Vienna?
Non più; ho abitato a Vienna sino al 1976, poi a Berlino fino al 1979. Ora, ma prevalentemente d’estate, sto in Austria, a Neumarkt am Raab, non lontano da Graz.
Per concludere, come ha lavorato con l’Orchestra di Santa Cecilia in qusta circostanza?
Benissimo, si sono impegnati tutti molto, sono degli ottimi musicisti, e dei professionisti eccellenti. Ci siamo intesi a meraviglia e questa Nona di Mahler, al di là dei suoi esiti artistici, ne è stata la conferma. Non so quando tornerò a Roma, ormai tutti devono lavorare sul lungo termine, ma sarà sempre un piacere per me tornare a dirigere a Santa Cecilia.
Il mondo della musica
Di Luigi Bellingardi
intervista rilasciata tra il 1982 e il maggio 1984.