Giuseppe Sinopoli – La Musica degli Affetti

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“Tornare a Lipari significa, ogni volta, situarsi, ritrovare il ‘situm’, il luogo privilegiato, il mito da cui si irradiano, indietro nel tempo, innumerevoli fili, e per millenni”. E’ questo il passo d’avvio dei Racconti dell’Isola di Giuseppe Sinopoli,  rimasti a lungo inediti e pubblicati da Taormina Arte in occasione del primo Festival Sinopoli, l’ottobre del 2005.
Innumerevoli fili si irradiano anche dal lascito artistico e culturale di un musicista e intellettuale che non riteneva possibile separare, frantumare l’unità del pensiero. “E’ il pensiero che associa”, diceva ragionando sugli infiniti intrecci  narrativi e compositivi della Tetralogia di Wagner. “Il pensiero procede, passa da un livello a un altro e tutti li trascina con la sua forza di gravità”.

Molti di questi fili hanno percorso gli interventi dei relatori invitati al convegno La musica degli affetti,  il primo di una serie di incontri destinati a rimanere tra  le caratteristiche del nostro festival.
Gli esordi come compositore, gli studi e i maestri, l’attenzione – e anche alcune precise distanze – verso la musica del nostro tempo, le letture fondamentali, l’emergere della personalità direttoriale, gli autori prediletti, il lavoro con i cantanti, il rapporto con i professori d’orchestra, i motivi del lungo impegno a Taormina, il considerare la musica come arte sociale e necessaria, le riflessioni dei critici più consapevoli: grazie ad un insieme di contributi esatti e coinvolti, attendibili e sospinti d’affetto,  si è andata così delineando, attorno al mondo musicale di Sinopoli e alla particolarità della sua esperienza professionale, quella che Sylvano Bussotti  ha chiamato “una percepibile unità delle arti”. Voce dopo voce, si svelavano e sempre si riannodavano  le traiettorie di un musicista che amava definire se stesso un “mediatore culturale”, non soltanto tra l’opera e il pubblico, ma tra il tempo di una creazione musicale e il nostro.
Nelle pagine che seguono, la musica appare il luogo creativo dove le sue diverse competenze hanno raggiunto il momento più alto di definizione e di equilibrio, proprio grazie all’insieme degli interessi e delle pulsioni, dei suoi affetti.

Profondo è il ringraziamento verso tutti i relatori, che hanno saputo restituire la specificità e l’attualità di una personalità così rara.

Sandro Cappelletto
ottobre 2006
Edizione disponibile anche in lingua inglese.