
Brahms
75′ 56″
16′ 37″
8′ 43″
Lucia Popp, soprano
Wolfgang Brendel, baritono
Prager Philharmonischer Chor
Tschechische Philharmonie
Giuseppe Sinopoli, direttore
Registrazione: Rudolfinum, Prague – marzo 1982 – Studio
1° Edizione in LP DEUTSCHE GRAMMOPHON – 410 697-1 – (2 lp) – durata 52′ 42″ – 48′ 42″ – (p) 1983 – Digitale DDD
Nel Requiem tedesco qualcosa l’ha interessato particolarmente?
La mia visione di Brahms parte dal fatto che l’Amburghese, pur essendo una tecnica accademica, non è affatto un <<classico>>: le sue forme sono sogni del mondo <<classico>>, fluttuanti su un colore orchestrale che fa pensare, a volte, ad immagini affascinanti, come un’orchidea nell’acqua. E poi il contrappunto, l’incidenza del contrappunto. La «maschera» contrappuntistica relativa in particolare agli episodi 2°, 3° e 6° con momenti «automatici», altri «visionari» (inizio 2° episodio, 4′) e momenti di immobilità assoluta. Si sente il rilievo della componente «protestante» nei momenti automatici, alle Lodi del Signore, quasi meccanismi automatici con calchi contrappuntistici per raffigurare la pietrificazione del sentimento, una tensione drammatica ancora umana che progressivamente viene condizionata dalla predestinazione, nella prospettiva ascensionale sino alle Lodi.
Tratto da “il dramma vive in orchestra, non sulla scena”
Il mondo della musica
Di Luigi Bellingardi
intervista rilasciata tra il 1982 e il maggio 1984.